— 11 Gennaio 2023Commenti disabilitati su Poveri artisti e poveri creativi4
Una volta, ma tanto … tanto tempo fa, un artista, un autore, uno scrittore (parlo al maschile solo per generalizzare, ma ovviamente il concetto vale anche al femminile), veniva trattato quasi sempre con un certo riguardo, magari solo per la non comune capacità creativa che allora non era di certo molto diffusa nella popolazione. Ma viviamo ormai in un’epoca completamente diversa, un periodo storico dell’umanità in cui la qualità è stata annichilita e sovvertita dalla quantità, dal caos delle sfide universali che producono a dismisura cloni amorfi e nella maggior parte insignificanti di ciò che una volta veniva identificata come “opera d’arte“.
Questo vale tra l’altro in tutti i campi della cultura, dall’arte pittorica a quella musicale, dalla letteratura alla fotografia, dal teatro all’intrattenimento televisivo ecc. ecc. Sembra che siano trascorsi diversi millenni “dall’era delle cattedrali” a oggi, invece parliamo di pochi secoli e, zoomando sull’ultimo di questi, ci accorgiamo che lo stravolgimento maggiore è scattato negli ultimi trent’anni, quelli che ci hanno condotto all’era dei computer, della tecnologia digitale e dei social.
Oggi TUTTI sono artisti, musicisti, ballerini, scrittori, cantanti, caratteristi, pittori, performer ecc. ecc. ecc.; milioni di emittenti televisive nel mondo diffondono una colossale pletora di personaggi quasi sempre generati dai responsabili delle stesse tv per ammaliare (almeno così credono loro) il pubblico ormai assuefatto però a qualsiasi nuova “minchiata” venga proposta via etere, anche perché i social, specialmente l’orrendo “tik tok” cinese, spandono sull’intero pianeta le esibizioni di un’infinità di “mattatori e mattatrici” casalinghi che, per scalare la “montagna sacra” della notorietà, si mettono in mostra (sì, perché spesso si tratta solo di mostruosità) scimmiottando personaggi già famosi, urlando improperi contro il resto del mondo, autodenigrandosi in sgrammaticate farse dialettiche senza alcun senso o, quando va bene, esponendo talenti eccezionali che meriterebbero certamente ben altri palcoscenici. In sostanza la “buona stoffa“, ridotta ormai a qualche raro scampolo, viene coperta da una montagna di inutili “pezze pseudoartistiche“, una sorta di cappottone in tela di scarto che oscura totalmente l’elegante frac che ci sta sotto. Emergono dunque solo le granguignolesche scorie di una subcultura contemporanea che sta disintegrando il significato stesso della parola ARTE, ridotta ormai a un mero insulso, per quanto mastodontico, numero di visualizzazioni in rete, che tra l’altro viene spesso amplificato esponenzialmente da furfanteschi algoritmi informatici.
Una grande quantità di intellettuali e artisti contemporanei preferisce ormai operare in ambiente underground per non confondersi nella melma della popolarità indotta dalle tv e da internet, tuttavia chi tiene ancora a emergere in qualche modo dalla massa informe della collettività, viene in qualche modo costretto da coloro che gestiscono l’intrattenimento a “fare spettacolo” e “creare il personaggio“. Così vengono fuori scrittori travestiti (scusate: adottano il termine “en travesti” … è più raffinato), giornalisti che fanno i pagliacci, ex-cantanti in stile drag queen, pseudo comici all’anagrafe di sesso maschile ma che da oltre vent’anni indossano solo i panni femminili ritenendo di far ridere, critici d’arte che strepitano come le cornacchie … insomma c’è un po’ di tutto sul variegato palcoscenico della celebrità popolare, tranne forse un po’ di dignità residua che avrebbe potuto far emergere comunque qualche reale talento senza lo stupido ricorso al travestimento di scena o alla presenza zotica e sguaiata di fronte a una telecamera.
Se è vero che “tutto quanto fa spettacolo“, è ancor più vero che “non tutto lo spettacolo fa buon intrattenimento“, per quanto purtroppo quello contemporaneo ne stia caratterizzando la scadente cultura.
Almeno per la questione “Libano” attualmente vige una tregua, almeno sulla carta. In realtà le violazioni sono costanti, sia da parte di hezbollah sia di israele, in un continuo susseguirsi di inutili provocazioni missilistiche e rappresaglie sproporzionate e sanguinarie. E la gente continua a morire, la gente civile ovviamente, donne e bambini soprattutto; perché a pochi droni o razzi che…
Ho letto un articolo pseudo-giornalistico che riporto parzialmente: “Disponibile la QS World University Rankings 2024, una delle più importanti classifiche a livello mondiale delle migliori università d’Italia e del mondo. La classifica cita 1.559 istituzioni accademiche dislocate in tutto il Mondo, 60 in più rispetto allo scorso anno, con 42 atenei italiani che sono riusciti…
Fra le tante osservazioni di Alessandro Di Battista nel video che allego di seguito (peraltro tutte validissime) vorrei evidenziare un concetto che ritengo fondamentale in questo scenario di folle globalizzazione. L’economia di molti paesi del pianeta, soprattutto quelli di maggiori capacità economiche, a seguito delle schizofreniche politiche sul libero mercato, hanno praticamente PERSO…
L’avevo scritto sul blog “Striscia la Protesta” in un articolo del marzo di quest’anno in base a una mia sensazione sull’argomento “intelligenza artificiale” (cliccare qui per leggere l’articolo sul blog), ma in seguito ho scoperto che lo stesso concetto era stato espresso, esattamente un anno prima, dal filosofo e scienziato statunitense Avram Noam Chomsky addirittura sul…
Il “mito della caverna” di Platone è una meravigliosa metafora che, oltre a essere considerata come testo fondamentale per la storia del pensiero e della cultura occidentale, costituisce anche un’ottima chiave di lettura del rapporto fra media e massa popolare dell’età contemporanea. Ecco una sommaria descrizione della teoria platoniana: In una caverna…
In questa immagine, colta dal web, il fotografo ha rilevato uno strano effetto ottico: a una prima occhiata sembra di vedere un uomo che in ginocchio prega leggendo un libro sacro; tuttavia ingrandendo la foto si nota chiaramente che si tratta solo di pietre in qualche modo allineate su un ruscello. Guardando l’immagine ho “immaginato”…
In un video postato su Facebook si evidenzia come le cosiddette “canzoni” di certi rapper nostrani tanto di moda fra i giovani e giovanissimi (de gustibus non disputandum est) non fanno altro che influenzare negativamente le nuove generazioni per i nefandi sentimenti che esse esprimono (rabbia, odio, stupida competitività, esaltazione della ricchezza facile, malavita, lusso sfrenato, violenza…
Il bagnino Saverio Amato, il 3 settembre u.s., ha salvato a Venezia una turista che era stata colta da un malore in acqua. Ma non ha fatto i conti con l’immane italica idiozia, gli è stato infatti notificato un verbale che prevede una sanzione da 1032 euro per non aver comunicato IMMEDIATAMENTE all’ufficio marittimo il suo intervento, magari mentre stava…
La generazione Z è la generazione dei ragazzi nati nel periodo compreso fra la metà degli anni ’90 del secolo scorso e il 2010. Sono giovani che, nella maggior parte dei casi, hanno trovato nelle nuove tecnologie e nella gestione di internet e dei social un loro specifico ruolo e, in tanti casi, perfino un lavoro. Tutto bene dunque, ma a me…
Tutto ciò che avviene nel mondo, dalle catastrofi alle guerre, dalle pandemie ai cambiamenti climatici viene trasformato dal maledetto sistema di potere globale in colossali business per le multinazionali e i liberi mercanti dall’intrallazzo facile. Già l’era geologica che stiamo vivendo è stata chiamata antropocene a causa delle mastodontiche attività umane che stanno incidendo…
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