— 13 Settembre 2018Commenti disabilitati su Dai segnali di fumo al codice binario35
Nel suo film “Palombella rossa“, del lontano 1989, Nanni Moretti diceva: “Come parla? Le parole sono importanti“; purtroppo quella perla cinematografica non è stata in alcun modo ascoltata, e forse non è stata mai compresa dalla grande massa degli italiani.
La disgrazia della “moda” orrenda di deformare le parole o di “risparmiarle”, come si faceva una volta nei telegrammi per pagare di meno all’ufficio postale, oggi è controversa, inutile e contraddittoria in un’epoca consacrata alla comunicazione totale e globale.
Che senso ha scrivere pezzetti di parole, eliminando le vocali come si fa nei codici fiscali, rischiando di non farsi capire e di perdere ancora più tempo nel rilanciare altri messaggi solo per chiarire il contenuto dei precedenti “non recepiti” correttamente dagli interlocutori?
Parole che sembrano sigle di aziende o di società per azioni, frasi storpiate e monche che somigliano più alle serie di singhiozzi ritmici emessi da un ubriaco. Parole che sono veri e propri “insulti” alla lingua nazionale. Non occorre fare esempi, basta che diate un’occhiata a quello che scrivete e che vi scrivono sulla famosa applicazione WhatsApp.
Ma i social non sono da meno. Twitter inizialmente aveva messo pure un limite al numero di parole da poter utilizzare in ogni post pubblicato, poi, fortunatamente, ha compreso che la sintesi dialettica non è un valore aggiunto, piuttosto un limite comunicativo, e così ha abolito questo inutile “muro” informatico accettando post ben più corposi.
Con il superfluo utilizzo indiscriminato di termini inglesi e la citata aberrazione della sintesi nei contenuti dei post online e dei messaggi telefonici, tanta gente sta perdendo l’uso del corretto linguaggio italiano e tende inesorabilmente a tornare indietro nel tempo; nell’era della comunicazione globale ci si ritrova a esprimersi con modalità simili a quelle del vecchio telegrafo che utilizzava codici proprio come il celebre Codice Morse. D’altra parte la stessa base dell’intero sistema informatico mondiale e dell’era digitale, che stiamo vivendo, è il codice binario che utilizza solo due elementi: l’1 e lo 0, proprio come i vecchi segnali di fumo dei pellerossa americani. Insomma in questo settore il progresso, trascinato dalla tecnologia commerciale e scriteriata, sembra la metafora di un treno che corre in retromarcia e che, passando da splendidi periodi realmente consacrati alla cultura più elevata, ci sta portando indietro nel tempo, annullando tutto quello che la storia ha regalato alla razza umana.
La tecnologia rischia di diventare il “terminator” della nostra intera civiltà contemporanea. L’umanità si sta rincretinendo dietro le piattaforme informatiche che esaltano il protagonismo, illudendo gli utenti di avere un ruolo importante nella vita sociale e di saperne controllare alla perfezione l’andamento. Ma la tecologia si è rivelata invasiva fino all’estremo, ipnotica, perversa, spesso…
Li abbiamo visti nella saga cinematografica del “Signore degli anelli” tratta dai celebri romanzi di Tolkien. I “troll” sono personaggi immaginari, presenti nelle leggende scandinave, che abitano nei luoghi solitari (montagne, boschi ecc.) ma che, all’occasione, fanno di tutto per rompere le scatole ai visitatori del loro territorio, un po’ come gli “orchi” nelle tradizioni popolari europee. In…
Da oltre dieci anni, nel mese di dicembre, ho sempre avuto il piacere di pubblicare un articolo specifico per inviare i miei Auguri di Natale e di Buone Feste agli amici del web, ma purtroppo col passar del tempo il mondo di internet, e dei social in particolare, ha subito un inarrestabile deterioramento fino al punto da…
La tecnologia del terzo millennio attrae e affascina smodatamente sia la generazione dei padri cinquantenni/sessantenni, sia quella dei loro figli e dei loro nipoti; genericamente in maggior modo quella che viene chiamata “generazione Z” (le persone nate tra la fine degli anni ’90 del secolo scorso e gli anni del primo decennio di questo…
L’epoca geologica che stiamo vivendo dovrebbe essere chiamata in futuro EBETOCENE, sempre che l’umanità ne possa uscire agguantando almeno un futuro qualunque esso sia. Siamo infatti immersi totalmente in un contesto ambientale e sociale dominato totalmente dall’idiozia più estrema che ci spinge a fare cose insensate, quasi sempre inutili e fini a sé stesse, ma…
L’epoca del digitale, l’avvento dei social e la scriteriata competitività globale, in un contesto in cui l’uomo dominando sull’intero pianeta con le sue svariate attività ha indotto studiosi e scienziati a definire “Antropocene” l’era geologica che stiamo vivendo, hanno generato un fenomeno storico nuovo ancora preso poco in considerazione ma che produrrà, secondo il mio parere, effetti devastanti sul futuro…
Abbiamo letto sulla stampa nazionale (clicca qui per leggere uno dei tanti articoli al riguardo) che Mark Zuckerberg, il celebre miliardario fondatore di Facebook, ha minacciato di chiudere i suoi social (c’è anche Instagram) in Europa a seguito del possibile divieto di archiviare i dati europei nei server statunitensi che imporrà l’Unione Europea in base al rapporto annuale presentato dalla società SEC…
Girando sui social, in merito all’attuale situazione dell’arte nella nostra città, leggo post e relativi commenti che farebbero cadere le braccia perfino al più muscoloso fra i palestrati. E’ una delle cause per cui, pur continuando a dipingere, ho deciso di non mostrare più a nessuno quello che produco; l’altro motivo è l’acclarata…
Molti utenti di Facebook hanno riscontrato, ma si tratta di qualcosa che risale a qualche anno fa, che il social mette in evidenza sulle home dei vari diari solo i post di circa 25 degli amici registrati in ciascun account, anche se in realtà i nominativi degli “amici” sono migliaia. Purtroppo le dinamiche dei social, e…
Chi stravede per la tecnologia si prepari ad “abbracciare” il futuro prospettato da questa vignetta. Chi l’avrebbe mai detto, a metà degli anni ’90 del secolo scorso, che nell’inizio del terzo millennio la tecnologia potesse soppiantare a tal punto l’attività umana da potersi paragonare alla stella di un sistema solare i cui pianeti costituiscono l’intera umanità? Tutto infatti gira ormai intorno all’informazione…
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