Terrorismo mediatico

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Avete fatto caso ai toni utilizzati e ai titoli-shock impressi sui post e nelle presentazioni dei servizi giornalistici dai media e dalla stampa on line?

Ogni cosa dev’essere presentata come una tragedia, come qualcosa che cambierà per sempre le cose nel mondo intero. Usano spesso la frase “niente sarà più come prima” quando si parla di cambiamenti, magari anche piccoli e banalissimi, ma per i “giornalastri” del terzo millennio tutto fa brodo. Figuriamoci poi quando le notizie si riferiscono a vere tragedie sociali. Nei tg si “lavora di fino” (specialmente il tg1, il peggiore in assoluto) bombardando i poveri telespettatori con DUE INUTILISSIMI sommari di circa un minuto che precedono lo strazio dei successivi telegiornali; eh perbacco! Gli utenti devono essere sufficientemente preparati a subire i bollettini di guerra, gli elenchi di morti sul lavoro, i femminicidi del giorno, le liste delle vittime degli incidenti stradali e così via, per poi concludere con le solite sciocchezze musicali presentate come servizi giornalistici, ma in realtà quasi sicuramente (sorge spontaneo il dubbio) pagati dalle relative case discografiche … pubblicità occulta, in poche parole.

Ma il terrorismo mediatico trova il suo apice nei sommari pseudo-giornalistici che Google si “premura” di far arrivare sui nostri cellulari. Titoli traumatici, sconvolgenti che attirano l’attenzione delle allodole connesse con la rete:

  • foto di una nota attrice o di un noto attore –  titolo: LUTTO NEL MONDO DELLO SPETTACOLO, È MORT… leggendo però il prolisso articolo collegato si scopre che si parla del portiere dello stabile dove abita l’attore o l’attrice in questione.
  • foto di un vecchietto alla guida di un’auto – titolo: UFFICIALE, LIMITE ANAGRAFICO PER GUIDARE, OLTRE I 75 ANNI NON SI POTRÀ … leggendo però il prolisso articolo collegato si scopre che si parla di 75 anni di guida effettiva dal rilascio della patente, dunque almeno 18+75=93 anni di età anagrafica.
  • foto di un operatore di borsa avvilito – titolo: LE BORSE CROLLANO, VENERDÌ NERO, PERSI MILIARDI A PALATE … leggendo però il prolisso articolo collegato si capisce benissimo che si tratta del vecchissimo trucchetto degli speculatori che, profittando di notizie di cronaca economica (come i dazi di Trump) terrorizzano i piccoli investitori per far vendere loro le azioni, far calare il valore dei titoli, per poi comprarne loro in gran quantità a prezzi stracciati. Potete giurarci che dopo qualche giorno le borse “rimbalzeranno” portando a valori altissimi quegli stessi titoli che prima erano crollati.

Sono solo tre banalissimi esempi, ma ne potrete trovare a decine nelle selezioni ACCURATAMENTE predisposte da Google. Vi chiederete perché ho ripetuto nei tre esempi il concetto di “prolisso articolo collegato“, è un modo per spiegare che il business sta proprio nel fatto che le “allodole“, attirate prima dai quei titoli assurdi e costrette a leggere diverse pagine di quegli articoli del kaiser per comprenderne il senso, creano per gli autori dei post cospicui ritorni in termini economici proprio per l’interesse che comportano le “lunghe letture” dei visitatori.

Quando si parla dunque di fake news, non bisogna pensare solo ai troll della rete o ai soliti mentecatti cretini che si inventano scemenze per farsi notare, occorre capire che anche le istituzioni, la stampa, i social e i siti internet utilizzano questi miserrimi espedienti psicologici per attirare l’attenzione dei lettori e lo fanno con scopi effettivi di profitto economico; è manipolazione mentale, terrorismo psichico.

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