Lo zelo dei cretini

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Il bagnino Saverio Amato, il 3 settembre u.s., ha salvato a Venezia una turista che era stata colta da un malore in acqua. Ma non ha fatto i conti con l’immane italica idiozia, gli è stato infatti notificato un verbale che prevede una sanzione da 1032 euro per non aver comunicato IMMEDIATAMENTE all’ufficio marittimo il suo intervento, magari mentre stava nuotando in direzione della bagnante che rischiava di annegare; la mancata segnalazione ha precluso così “l’assolvimento dei compiti istituzionali della Capitaneria“, come dire, non ha importanza se qualcuno nel frattempo rischia la vita, la prassi istituzionale deve essere rispettata perché vale più di una vita umana.

Episodi del genere, in questa Italia dell’assurdo, se ne contano a centinaia.
Come fanno i tg nazionali (anche loro stupidamente) pure io voglio fare il solito “RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI” ricordando qualche evento del recente passato di analoga IDIOZIA istituzionale:

  • un turista trova per strada un sacchetto di rifiuti e civilmente lo mette in un cassonetto ma viene multato per averlo fatto fuori orario anche se il contenitore non era stato ancora svuotato nonostante fosse già tarda mattina (chi è l’inadempiente: il turista o l’azienda incaricata del ritiro dei rifiuti?);
  • la propretaria di un panificio viene sanzionata per non aver rilasciato lo scontrino fiscale al figlio dodicenne a cui aveva donato un panino per la colazione;
  • il titolare di un bar ha subito una multa per aver messo una ciotola con acqua per far bere i cani dei clienti del suo esercizio commerciale “invadendo” così il suolo pubblico;
  • analogamente al precedente episodio un altro titolare di bar ha subito una multa salata per aver istallato un biliardino di calciobalilla A USO GRATUITO nel suo locale per intrattenere GRATUITAMENTE i clienti;
  • multa anche a un commerciante per l’ombra proiettata sul marciapiede dalla sua tenda posta sopra l’ingresso del suo locale che ha generato il “reato” di occupazione di suolo pubblico.

Sono solo cinque casi che ho voluto riesumare dalla tristissima cronaca del nostro Paese, ma di questi episodi purtroppo se ne contano tantissimi scorrendo in lungo e in largo sulla Penisola. E’ vero che la legge va sempre rispettata ma occorrerebbe un minimo di buon senso nel farla osservare da parte di coloro che sovrintendono ai controlli. La legge non può essere “elastica” ovviamente, ma le circostanze e i contesti dovrebbero rientrare nelle valutazioni di coloro che, magari per esaltazione del proprio ego o per fare “bella figura” nella gerarchia istituzionale, palesano possibili violazioni senza però collegarsi col cuore e col cervello. La legge non è elastica, ma può prevedere valutazioni elastiche e accorte, certamente più consone a un essere umano che non a un zelante robot senza anima, sentimenti e intelligenza, se non quella artificiale.

Sembra che la Guardia costiera stia valutando l’opportunità di archiviare il caso senza far pagare la multa al bagnino, ma questa storia non andava valuta a posteriori, piuttosto non doveva neanche nascere.

Un detto latino (citato anche da Cicerone) sostiene: “Summum ius, summa iniuria” (il massimo del diritto costituisce il massimo dell’ingiustizia), prima di cadere in vergognose interpretazioni delle leggi occorrerebbe riflettere un po’ di più sulle circostanze che hanno generato gli episodi, perché la zelante interpretazione delle leggi prese alla lettera costituisce ingiustizia neanche tanto occulta.

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