— 12 Gennaio 2019Commenti disabilitati su I capi sono spesso i veri deficienti229
Questa vignetta vuole celebrare i manager dementi che hanno invaso l’Italia negli ultimi dieci anni in tutti i settori di lavoro, dalla sanità alle banche, dal pubblico al privato.Amministratori delegati, dirigenti, responsabili delle risorse, presidenti d’azienda ecc. ecc., sempre in cerca di profitti più corposi tramite riduzioni, sempre più pressanti, del costo del lavoro, convinti che nell’era digitale la tecnologia possa soppiantare interamente l’intervento umano, hanno operato riduzioni e tagli continui al personaledelle loro aziende depauperandone la forza e le capacità produttive e, in moltissimi casi, pretendendo anche prestazioni aggiuntive dai pochi dipendenti rimasti in servizio.Il prevedibile risultato, nella stragrande maggioranza dei casi, è stato il fallimento o la vendita della società a gruppi esteri o per intero o “a spezzatino“, cedendo cioè via via i vari rami d’azienda … la cosiddetta tattica alla “Terminator“.Certo i “capi” responsabili di queste orripilanti scelte dovrebbero essere messi al bando dal mondo del lavoro (anche perché al “termine” di queste loro imprese si beccano pure TFR milionari), eppure li rivediamo subito dopo nuovamente a dirigere altre aziende e altre società in una oscena giostra di incarichi sempre per i soliti conosciutissimi individui.Tutto ciò fa venire il serio dubbio che dietro certi fallimenti o certe vendite ci sia un disegno ben preciso e che gli strapagati manager idioti siano in effetti delle “pedine” destinate a condurre proprio quegli specifici giochi al massacro.D’altra parte se non fosse così sarebbe ancor più grave: i manager sarebbero realmente degli imbecilli, e ancor più di loro lo sarebbe chi persiste nel concedergli a turno ruoli tanto delicati; sarebbe il trionfo della stupidità, e la dimostrazione dell’inesistenza dei “furbetti del quartierino” in un tripudio, poco credibile, di demenza globale a partire da aziende e azionisti a finire con le autorità di controllo.
Infine un’ultima osservazione proprio sulla sanità pubblica, il settore in cui trova principalmente applicazione la vignetta di questo post: ma si può sapere una buona volta chi è stato quell’emerito “coglione” che ha trasformato un SERVIZIOpubblico in un business governativo e ogni ospedale in un’azienda che deve produrre profitto sulle spalle dei malati italiani?
Tutto ciò che avviene nel mondo, dalle catastrofi alle guerre, dalle pandemie ai cambiamenti climatici viene trasformato dal maledetto sistema di potere globale in colossali business per le multinazionali e i liberi mercanti dall’intrallazzo facile. Già l’era geologica che stiamo vivendo è stata chiamata antropocene a causa delle mastodontiche attività umane che stanno incidendo…
L’epoca geologica che stiamo vivendo dovrebbe essere chiamata in futuro EBETOCENE, sempre che l’umanità ne possa uscire agguantando almeno un futuro qualunque esso sia. Siamo infatti immersi totalmente in un contesto ambientale e sociale dominato totalmente dall’idiozia più estrema che ci spinge a fare cose insensate, quasi sempre inutili e fini a sé stesse, ma…
Io mi sono fatto un’idea su quello che potrebbe stare dietro l’assegnazione dell’incarico di AD (o CEO come è in uso dire da qualche anno) ai vari personaggi “in giro per l’Italia” che riescono a impossessarsi del “magico scettro“: il “sistema” di potere occulto che gestisce “la materia”, impone un determinato nominativo a una determinata…
L’epoca del digitale, l’avvento dei social e la scriteriata competitività globale, in un contesto in cui l’uomo dominando sull’intero pianeta con le sue svariate attività ha indotto studiosi e scienziati a definire “Antropocene” l’era geologica che stiamo vivendo, hanno generato un fenomeno storico nuovo ancora preso poco in considerazione ma che produrrà, secondo il mio parere, effetti devastanti sul futuro…
Sta cambiando la tecnologia televisiva, sta arrivando il 5G, si lavora sull’intelligenza artificiale, la “televisione” cambia la decodifica del digitale terrestre, ecc. ecc. ….. ma siamo proprio sicuri che questo sia “progresso” necessario e sostenibile? E se ne facessimo a meno, considerando l’estrema INUTILITA’ di certe applicazioni che servono solo a farci spendere soldi che poi si…
Qualcuno sui social ha messo a paragone i curricula di Carlo Cottarelli e di Laura Castelli che nei giorni scorsi ha ricevuto le deleghe alla spending review al posto del ben più “quotato” collega. Siamo abituati a giudicare certi personaggi in base ai curricula ufficiali. Ma leggendoli non vi sorge qualche dubbio? Partiamo dal fatto incontrovertibile che un curriculum scadente non giustifica certo…
C’è qualcuno che descrive il neoliberismo come l’ultima, in ordine di tempo, delle ideologie dominanti sul nostro pianeta. Tuttavia, concedere al neoliberismo il crisma di “ideologia” mi sembra un’offesa per le grandi ideologie del passato, da qualsiasi parte esse siano scaturite. Consultando al riguardo Wikipedia si legge: “Il neoliberismo è un indirizzo di pensiero economico che, in nome delle riconfermate premesse dell’economia classica,…
Chi stravede per la tecnologia si prepari ad “abbracciare” il futuro prospettato da questa vignetta. Chi l’avrebbe mai detto, a metà degli anni ’90 del secolo scorso, che nell’inizio del terzo millennio la tecnologia potesse soppiantare a tal punto l’attività umana da potersi paragonare alla stella di un sistema solare i cui pianeti costituiscono l’intera umanità? Tutto infatti gira ormai intorno all’informazione…
— 10 Marzo 2020
Restare a casa non vuol dire alienarsi dal mondo civile o dall’intera società. In tempi “normali” ci accolliamo, stando dinanzi la tv, gli ignobili, falsi, volgari e stupidissimi talk show che ci vengono propinati quotidianamente sia dalle reti pubbliche sia da quelle private, perché in tempi di emergenza non accendiamo il cervello e impariamo…
Una volta, tanto tempo fa, si diceva: CHI SBAGLIA PAGA. Oggi non è più così, anzi vale esattamente l’opposto: certi amministratori, ceo, manager (nel tempo hanno nascosto il loro reale cambiamento di ruolo dietro stupide sostituzioni di nomenclature) sono “profumatamente” pagati proprio per “sbagliare” e condurre al tracollo o alla lenta sparizione le stesse aziende da loro amministrate, magari…
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