— 31 Gennaio 2018Commenti disabilitati su A Palermo la Favorita non è di certo l’auto24
Ma sì! Palermitani, scendete dall’auto e spingete a mano la vostra vettura!
Chi vive a Palermo può svegliarsi ogni giorno con una sorpresa nuova. “Il Comune lavora per voi!“, direbbe lo slogan istituzionale; così, ogni sacrosanta mattina, chi prende l’auto per andare a lavorare si ritrova a fare i conti con le estemporanee invenzioni geniali dell’armata orlandiana che sembra “lavorare” solo per i ciclisti e i maratoneti, manifestando sempre un odio viscerale per chi è costretto a prendere invece l’auto per andarsi a guadagnare la giornaliera pagnotta.
Qualcuno dovrebbe spiegare al Sindaco di Palermo e al suo staff, che evidentemente non riescono a comprendere questi concetti, che non tutti i cittadini possono avere le “capacità atletiche” per giungere sul posto di lavoro correndo a piedi o in bici per decine di chilometri, che spesso sono anche in età avanzata per poterlo fare (e questo è colpa della fornero), e che, soprattutto, NON ESISTE ANCORA UNA SUFFICIENTE E ADEGUATA COPERTURA DI MEZZI PUBBLICI PER PERMETTERE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI INVENTARSI LIBERAMENTE DETERRENTI SEMPRE DIVERSI PER FAR “APPENDERE L’AUTO AL CHIODO” A TANTI PALERMITANI. Spesso utilizzare l’auto non è un vizio, come pretendono di far credere all’opinione pubblica Orlando e il suo entourage, è piuttosto una necessità.
ANNUNCIAZIONE, ANNUNCIAZIONE! La mattina del 29 gennaio scorso (ieri) il quotidiano on line “Repubblica.it” (cliccare qui per leggere l’articolo) ha annunciato quindi l’istituzione del limite massimo di 30 Km/h in un tratto della strada che scorre all’interno del Parco della Favorita. Questo è il testo del provvedimento firmato dal dirigente tecnico per il traffico N. Di Bartolomeo:
“Istituito il limite massimo di velocità a 30 chilometri orari alla Favorita, nel tratto compreso tra viale del Fante (civico 27) e viale Ercole. Il provvedimento è stato definito con un’ordinanza per motivi di sicurezza stradale e per tutelare il transito di pedoni e ciclisti.“
Inizialmente mi era sembrato che il limite di velocità si riferisse al tratto di strada sul Viale Ercole, perché il richiamo dell’ordinanza citato sugli organi stampa dai quali ho rilevato la notizia era piuttosto lacunoso; invece la strada oggetto della delibera è il “Viale Rocca“, strada strettissima dove il provvedimento, oltre che sacrosanto, non avrebbe neanche dovuto avere alcuna rilevanza sui giornali, in quanto quel livello di velocità di 30 km/h non può in alcun modo essere superato per la ristrettezza della carreggiata e il doppio senso di circolazione applicato.
Dunque perché la notizia ha fatto scalpore? Perché sarebbe stato più utile intervenire sul tratto AFFOLLATISSIMO di Viale Ercole che parte proprio dopo l’incrocio con Viale Rocca. E non certo mettendo ancora l’ennesimo limite di velocità, perché su quel tratto già vige il limite di 50 Km/h e incombe pure l’autovelox, piazzato spessissimo poco prima di Piazzale dei Matrimoni.
Il Comune non ha mai fatto nulla per impedire il folle passaggio da destra a sinistra e viceversa degli “atleti” che praticano jogging nel Parco e che, pur usufruendo di uno splendido percorso fra gli alberi esterno alla corsia stradale, si incaponiscono ad attraversare il viale in entrambi i sensi, per passare dal circuito prestabilito nel Parco a quell’altro adiacente a Viale del Fante. Di ciclisti invece nemmeno l’ombra, nonostante il Comune e l’articolo di Repubblica.it parlino di “un numero sempre crescente di ciclisti nei due itinerari ciclabili di Viale del Fante e Viale Ercole”.
Chi si vuole levare lo sfizio di contare quanti ciclo-amatori passano da Viale Ercole durante l’intera giornata potrà facilmente valutare che sono solo nell’ordine di qualche decina.
I parametri di sicurezza da adottare su Viale Ercole non necessitano tanto ai pochissimi ciclisti, piuttosto ai podisti che si ostinano a passare di qua e di là, nonostante non sia previsto il passaggio da un circuito pedonale all’altro.
D’altra parte un discreto ciclista viaggia a 40-50 km/h, proprio come sono costretti a fare gli automobilisti già allineati in fila indiana come in corteo funebre per rispettare quel limite di 50 Km/h, alquanto eccessivo per qualsiasi autovettura in un tratto stradale tanto scorrevole come quello della Favorita. Uno scontro dunque fra un ciclista e un maratoneta che attraversa la strada potrebbe essere altrettanto pericoloso, anche a 30 o 50 Km/h, come quello che vede un’auto protagonista dell’incidente.
Quindi se il Comune ha a cuore realmente la sicurezza dei palermitani, invece di tempestare l’intera città, e soprattutto La Favorita,con cartelli di improbabili limiti di velocità per gli automobilisti, dovrebbe intervenire sulla “transumanza” di pedoni e sulla scriteriata forma mentis di tanta gente che si fionda in mezzo la strada mettendo spesso in difficoltà anche gli automobilisti che viaggiano entro i limiti di velocità previsti dalla legge. In particolare occorrerebbe impedire (o regolamentare con un semaforo pedonale a richiesta) i passaggi pedonali improvvisi all’interno del Parco.
Non per fare retorica, ma questo continuo utilizzo di cartelli con limiti di velocità eccessivi e spesso inutili (come quello banale e scontato di Viale Rocca) fa pensare istintivamente al solito business comunale dell’autovelox che viene tante volte utilizzato poco prima del Piazzale dei Matrimoni, proprio nelle fasce orarie in cui la gente si reca sul posto di lavoro.
La fissazione del signor Orlando di chiudere al traffico veicolare la Favorita si esplicita in modi diversi … questa dei limiti di velocità distribuiti a pioggia è l’ultima trovata in ordine cronologico: non dimentichiamo infatti quei cartelli con 40 km/h posti in serie su Viale Diana in direzione Mondello. Ottimo alibi “la sicurezza stradale” per rastrellare soldi alla cittadinanza.
30 … e “lode” alla “genialità” del Comune di Palermo
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