L’immoralità e la violazione della lingua italiana a caccia dell’audience

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Che qualcuno spieghi all’inviata del tg1 rai Elena De Vincenzo, visto che non lo fanno né il regista del telegiornale che la manda in onda né il direttore di rete (Rai1), che intervistare i parenti delle vittime subito dopo la perdita dei loro cari NON È IN ALCUN MODO AMMISSIBILE, sia dal punto di vista etico, sia dal punto di vista umano.

Questo personaggio televisivo si esprime con lo slang tipico di coloro (ricordiamo anche Valentina Bisti, Laura Chimenti, Mario De Pizzo ecc.) che sillabando le parole, scandendo i concetti, interrompendo con pause forzate le frasi, separando il verbo dal connesso participio passato, ritengono di amplificare così la drammaticità dell’evento che stanno segnalando all’attenzione dei telespettatori. Ma ovviamente non è così, quando la notizia è tragica è di per sé recepita da chi assiste alla sua descrizione nel modo più giusto proprio perché da sola esprime sgomento, e i telespettatori non sono certo ebeti da manipolare con questi mezzucci dialettici, come ritengono invece i responsabili del tg1.

Ma le performance televisive di Elena De Vincenzo non finiscono col suo “estroso” modo di parlare che viola in modo indecoroso la lingua italiana, occorre aggiungere le interviste ai parenti delle vittime di fatti sanguinosi o in genere di morti violente. Spesso gli “intervistati” vengono perseguitati dalla cronista (ma questo genere di oppressione mediatica viene utilizzata anche da tanti altri suoi colleghi) con domande che definire grottesche può sembrare perfino eufemistico: “come si sente?”, “che ne pensa dell’assassino?”, “è disposto a perdonare?” e così via disgustando. Le “vittime dei media“, che sono poi i parenti delle vittime dell’evento di cronaca, quindi doppiamente vittime, fuggono dall’intervistatrice magari anche con la plausibile rabbia che viene fuori da persecuzioni di questo tipo; non vi sono risposte di alcun tipo, se non qualche sacrosanta parolaccia, ma il video di questa oscenità mediatica viene ugualmente mandata in onda con la “collusione” del montatore e del regista del tg come se risultasse utile ai telespettatori per analizzare l’evento nel “migliore dei modi”.

La De Vincenzo peraltro è nota già da tempo per le sue “imprese” spettacolari durante i suoi servizi, basta guardare la foto a corredo di quest’articolo, quando la nostra “giornalista” si è immersa nell’acqua per documentare “al meglio” un’alluvione di qualche tempo fa. Durante quel servizio l’altezza raggiunta dall’acqua era stata ampiamente comprovata dai cineoperatori e dai Vigili del Fuoco durante i loro interventi; ma volete mettere l’immersione fino alle ginocchia della “coraggiosa” cronista per dare meglio l’idea ai telespettatori? Questo si che è uno scoop giornalisticoQuesta sì che è una trovata “intelligente” per aumentare l’audience!

Ma come si è ridotta la televisione italiana! Moralità, dignità ed etica professionale, rispetto per i telespettatori e la gente colpita dai fatti di cronaca … tutto alle ortiche! E stiamo parlando solo di un telegiornale, figuriamoci se andiamo a esaminare i reality, i talk show, i programmi di approfondimento, quelli di varietà ecc. ecc. ecc. Tutta immondizia mediatica indifferenziata.

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