Ora che i media sono stati “tacitati” dalla pseudo-pace ideata in Medio Oriente da Trump (anche se l’idf continua liberamente a uccidere a destra e a manca) possiamo riflettere con più calma sugli eventi tragici di Gaza.
Prima dell’iniziativa della Global Sumud Flotilla restava solo un’ipotesi la possibilità che il governo israeliano potesse coinvolgere il mondo intero nelle sue scriteriate reazioni belliche per un, altrettanto scriteriato, attentato di hamas (attenzione: di hamas, non di tutti i cittadini Palestinesi). Ebbene, la Flotilla ha dimostrato la validità della tesi partendo proprio da quell’ipotesi: il governo israeliano ha finito per sfidare il mondo intero nel voler difendere a tutti i costi la “legittimità” della propria campagna genocida in Palestina.
Sappiamo tutti che si è trattato solo di una manifestazione INTERNAZIONALE di solidarietà in favore dei civili Palestinesi, e non certo dei terroristi di hamas, che restano tali e che si sono assunti la responsabilità di aver scatenato l’inferno contro i loro stessi conterranei. Ma essere consenzienti all’inferno è tutta un’altra cosa. Purtroppo però il governo israeliano e pochi governi occidentali (fra i quali anche l’Italia) non hanno visto di buon grado l’iniziativa di ben 44 paesi del pianeta, e sono arrivati perfino all’assurdità di bollare l’impresa INTERNAZIONALE come dimostrazione pro-hamas, un’indegna calunnia che sarebbe dovuta finire in un tribunale per essere giudicata come tale imponendo una severa condanna a coloro che l’hanno voluta diramare sui social e sui media.
D’altra parte è nota al mondo intero la tattica di etichettare come antisemiti o perfino terroristi, tutti coloro che si oppongono alla libera “licenza di uccidere“, che i sionisti si sono liberamente conferiti.
La Flotilla, pur rischiando di essere “messa a ferro e a fuoco“, ha invece “messo a fuoco” (nel senso di rendere nitida la situazione) al resto del mondo proprio gli eventi di Gaza; era necessario dimostrare, come hanno fatto politicamente i 150 Paesi che hanno riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina, e i 44 che hanno partecipato alla Global Sumud Flotilla, che sono solo certi governi (pochi) a voltarsi dall’altro lato sullo sterminio di massa in Medio Oriente.